In Figura 1 ho riportato gli incrementi dell’ultima settimana per tipologia di dati: decessi (+334), terapia intensiva (+315), casi positivi (+42.106), ricoverati con sintomi (+2281), guariti (+10.602) e tamponi effettuati (+993.976).
Provate ad immaginarvi l’effetto dei seguenti ipotetici titoli:
- Boom di guariti e dimessi nell’ultima settimana;
- Il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva resta poco superiore al 10%;
- Il numero dei decessi settimanali é trenta volte inferiore ai valori di Marzo;
- Il 94% dei casi positivi non é in ospedale-é a casa in isolamento;
- Enorme sforzo nei controlli: cifra record per i tamponi eseguiti;
A prima vista uno potrebbe dirmi: “Andre, ma sei fuori? Non leggi quello che dicono i giornali? Qui si parla di record di contagi, lockdown, coprifuoco. É un incubo”.
Eh, il problema é proprio quello. I giornali li leggo. Purtroppo. E resto della mia opinione che si diano sempre informazioni parziali e superficiali.
I titoli che ho scritto prima sono anch’essi uno specchio della realtá della settimana appena trascorsa. Sono una sintesi volutamente “sensazionalistica” (usando parole ad impatto come Boom, Record, etc.) dei numeri che vengono ufficialmente pubblicati dalla Protezione Civile Italiana (http://opendatadpc.maps.arcgis.com/apps/opsdashboard/index.html#/b0c68bce2cce478eaac82fe38d4138b1). Ma i titoli rispecchiano i dati pubblicati negli ultimi sette giorni.
Pubblicando questi titoli su un giornale con milioni di lettori immagino che provocherei un sentimento “rassenerante” sull’opinione pubblica e sui cittadini.
Un sentimento che sarebbe completamente diverso da quello attuale, tendente al panico da una parte e alla frustazione dall’altra. L’ultima settimana é infatti trascorsa sull’onda di forti emozioni legate alle azioni intraprese dai vari governi europei in seguito all’ incremento dei contagi. Quest ultimo é stato l’ unico dato ampiamente riportato su varie testate giornalistiche ed attraverso diversi social media. In particolare, in Italia, a partire dal 15 Ottobre (causalmente è la data in cui sarebbe terminato lo Stato di Emergenza, poi giá prorogato il 7 Ottobre 2020 fino al 31 Gennaio 2021 http://www.salute.gov.it/portale/nuovocoronavirus/dettaglioNotizieNuovoCoronavirus.jsp?lingua=italiano&menu=notizie&p=dalministero&id=5105#:~:text=Il%20Consiglio%20dei%20ministri%20nella,della%20dichiarazione%20dello%20stato%20di), le prime pagine delle testate giornalistiche italiane (quelle piú lette in Italia) hanno accentuato il focus sull’ incremento dei contagi con titoli altisonanti, sottolineando le conseguenze sui cittadini:
- Record di Contagi – Natale a Rischio (La Repubblica, 15 Ottobre)
- Contagi Record – Timori per Milano (Il Corriere della Sera, 15 Ottobre)
- Picco contagi, mai cosí alto “Possibili chiuse locali” (Il Messaggero, 15 Ottobre)
- Incubo Lockdown – Ci giochiamo il Natale (Il Giornale, 15 Ottobre)
- Milano brucia e rischia il lockdown (Il Fatto Quotidiano, 15 Ottobre)
- Primi lockdown, tocca alla scuola (La Repubblica, 16 Ottobre)
- Su i contagi, verso il coprifuoco (Il Corriere della Sera, 16 Ottobre)
- Il virus circola, le Regioni chiudono (La Stampa, 16 Ottobre)
- Natale a rischio lockdown. Le imprese “meglio subito” (Il Messaggero, 16 Ottobre)
- Aria di coprifuoco (Il Giornale, 16 Ottobre)
Per non parlare poi delle versioni on-line che rimbalzano i numeri giornalieri, dando una visione decisamente limitata, e non esaustiva, mettendo in luce principalmente (ed in alcuni casi, esclusivamente) l’incremento dei contagi.
Mi sono chiesto spesso quanto reale buon senso ci fosse in chi fa il lavoro del titolista, ovvero colui che si occupa della formulazione dei titoli dei grandi giornali, e in chi fa il lavoro dell’editore, ovvero colui che ha l’ ultima parola per l’approvazione finale.
Guardando indietro a questo nefasto 2020, direi ben poco. Davvero ben poco.
Inoltre, mi sono chiesto se le azioni del governo e dell’ opposizione non fossero in qualche modo “guidate” dalla spinta emotiva che proprio questi titoli vanno a creare sui cittadini, generando una sorta di spirale per cui c’é un problema (il covid-19), si fa un titolo che crea preoccupazione, a seguire il governo o l’ opposizione rincara la dose creando paura, a seguire arriva un altro titolo che crea il panico, e cosí via. Insomma una sorta di circolo vizioso in cui sembra che ci si provi gusto a non raccontare tutti i fatti, ma a raccontare piú le emozioni o le opinioni.
Soprattutto in un contesto di pandemia mondiale, non credo sia il modo adeguato di fare informazione.
Entrambi gli approcci (i miei ipotetici 5 titoli e i 10 effettivamente pubblicati negli ultimi 2 giorni) non vanno bene. Creano “false” aspettative, ”false conclusioni”, e soprattutto creano confusione. Bisognerebbe trovare il modo per essere intellettualmente onesti e facilitare la comprensione della situazione.
Nei titoli non si puó scrivere tutto. Ma é vero anche che molte persone leggono solo i titoli e non gli articoli. Quindi non puó essere trascurato l’ impatto a volte drammatico che puó avere il titolo di una notizia.
Leggevo proprio oggi alcuni articoli in merito su stress, ansia e depressione come impatto di questa pandemia (https://www.insalutenews.it/in-salute/covid-19-impatto-drammatico-dellepidemia-sulla-salute-mentale-studio-indaga-i-livelli-di-ansia-depressione-e-stress/; https://espresso.repubblica.it/plus/articoli/2020/08/31/news/salute-mentale-ansia-covid-1.352433?preview=true; https://www.focus.it/comportamento/psicologia/panico-ansia-le-ricerche-su-google-in-tempi-di-covid).
Ecco quindi che bisognerebbe pesare meglio le parole e dare il piú possibile l’informazione completa con le brutte, ma anche le buone notizie.
È vero che abbiamo un aumento dei contagi. Ma é vero anche che, dei casi positivi, solo il 6% é in ospedale, e meno dell’1% é in terapia intensiva.
E´vero che abbiamo un aumento dei posti in terapia intensiva, ma sono occupati solo il 10% dei posti disponibili.
E´vero che abbiamo un aumento dei decessi, ma sono numeri inferiori addirittura al periodo di Giugno, quando giá eravamo nella fase di “relax estivo”. E sono numeri in linea con le medie stagionali dei decessi per malattie respiratorie (approfondiró poi il tema nelle prossime settimane).
E´vero che abbiamo avuto un numero elevato di positivi, ma é anche vero che sono stati eseguiti piú di 900.000 tamponi nell’ultima settimana.
Insomma, bisognerebbe essere un pochino piú moderati, bilanciando preoccupazione e rassicurazione. È sicuramente un virus molto contagioso (stando ai numeri) e di conseguenza é fondamentale rispettare le minime precauzioni preventive (uso mascherina, distanziamento sociale e pulizia delle mani). Ma é sicuramente anche un virus molto meno mortale (sempre stando ai numeri) di quanto abbiamo pensato a Marzo, dove l’elevata mortalitá é stata per lo piú legata all’inaspettata emergenza sanitaria in alcune zone del territorio italiano.
Non ho la ricetta e non ho le competenze per esprimermi oltre. Ma mi auguro davvero che testate giornalistiche e politici vari la smettano con titoli sensazionalistici. Su alcuni giornali e politici non ci faccio proprio affidamento, visto che vivono da sempre di questi “titoloni”. Ma spero che gli altri ritornino a fare i giornalisti e/o i politici con un minimo di buon senso ( e soprattutto che facciano il loro mestiere visto che non mi sembra sia stato fatto molto in questi mesi per colmare le lacune evidenziate a Marzo).
E che sempre piú persone mostrino un pó piú di equilibrio e moderazione nel fronteggiare una situazione difficile.
Andrea De Filippo
Update: 12.12.2020